Verità e falsi miti: le proteine fanno male ai reni?
Salute e proteine: ecco quando fanno male ai reni
Da anni circola l’idea che una dieta ricca di proteine possa danneggiare i reni, portando molte persone ad avere diffidenza verso questo macronutriente e, di conseguenza, verso gli alimenti con alto contenuto peptidico.
Ma le proteine fanno davvero male ai reni, o si tratta di un mito privo di solide basi scientifiche? L’idea che possano avere effetti negativi su questi organi è nata principalmente dall’associazione con condizioni patologiche preesistenti, ma è importante distinguere tra ciò che vale per persone con problemi nefrologici e ciò che si applica a chi gode di una normale funzionalità renale.
Facciamo allora chiarezza sul legame tra proteine e reni, esplorando le evidenze disponibili e sfatando i falsi miti.
Le proteine fanno male ai reni? Scopriamo cosa dice la scienza
Il malinteso secondo cui una dieta ricca di proteine possa danneggiare i reni trova le sue radici nei primi studi sui pazienti affetti da insufficienza renale: in questi casi, un eccessivo apporto peptidico può effettivamente sovraccaricare i reni, aggravandone le condizioni. Tuttavia, questo non interessa le persone sane, in cui questi organi sono perfettamente in grado di filtrare i prodotti finali della digestione e della degradazione delle proteine, come l’urea, senza subire danni, anche in presenza di un apporto proteico elevato.
Infatti, sono molti gli studi che hanno analizzato questa relazione, tra cui la metanalisi “Comparison of High vs. Normal/Low Protein Diets on Renal Function in Subjects without Chronic Kidney Disease” di Martin W.F., Armstrong L.E. e Rodriguez N.R. (2014) e la review “Dietary protein intake and renal function” di Martin W.F., Armstrong L.E. e Rodriguez N.R. (2005). Entrambi i lavori, che raccolgono i dati di diverse ricerche sull’argomento effettuati negli anni da vari scienziati, confermano che il consumo di proteine, anche a livelli superiori rispetto alle raccomandazioni medie, non compromette la funzionalità renale in persone senza patologie preesistenti.
Queste ricerche hanno evidenziato che, sebbene i reni siano chiamati a un maggiore lavoro metabolico, questo non comporta danni a lungo termine. Anzi, le proteine rimangono un elemento fondamentale per il mantenimento della salute muscolare, metabolica e immunitaria.
Tuttavia, è sempre importante personalizzare l’apporto proteico, e quello di tutti gli altri macronutrienti, in base alle esigenze individuali e alle condizioni di salute specifiche, preferibilmente sotto la guida di un professionista della nutrizione.
Ecco quante proteine bisognerebbe assumere ogni giorno
Il fabbisogno proteico quotidiano varia significativamente tra i diversi gruppi di popolazione, influenzato da fattori come età, livello di attività fisica, stato di salute e condizioni fisiologiche specifiche. Le linee guida generali, come quelle fornite dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), raccomandano un apporto medio tra 0,83 e 1,2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno per gli adulti.
Tuttavia, alcuni gruppi necessitano di un apporto proteico maggiore:
- Gli sportivi e gli atleti richiedono un apporto proteico superiore per supportare la sintesi muscolare e il recupero, e per questo l’American College of Sports Medicine suggerisce un consumo di 1,2-2,0 grammi di proteine per kg di peso corporeo al giorno, a seconda dell’intensità e del tipo di allenamento.
- Gli anziani possono beneficiare di un apporto proteico di 1,0-1,4 grammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno per preservare l’integrità e la funzionalità dell’apparato muscolo-scheletrico, poiché, con l’avanzare dell’età, aumenta il rischio di perdita di massa muscolare (sarcopenia).
- Le persone con sarcopenia, cachessia o altre malattie muscolari sono interessate da una progressiva perdita di massa e forza muscolare. Un adeguato apporto proteico, combinato con l’esercizio fisico, è fondamentale per contrastare questa condizione. Sebbene le raccomandazioni possano variare, un incremento dell’assunzione proteica è generalmente consigliato
- Le donne in gravidanza hanno bisogno di aumentare l’apporto proteico per sostenere la crescita del feto, lo sviluppo della placenta, i cambiamenti nei tessuti materni e la produzione di liquido amniotico. Le raccomandazioni per l’incremento proteico sono fornite da enti come la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e l’EFSA, e variano a seconda del trimestre:
- Per il primo trimestre non è richiesto un aumento significativo rispetto ai livelli di base (circa 0,83 g/kg).
- Nel secondo trimestre si consiglia un incremento di circa 9 g di proteine al giorno rispetto ai fabbisogni di base.
- Durante il terzo trimestre le proteine giornaliere dovrebbero essere aumentate di 28 g rispetto al quantitativo medio.
- Nei bambini e negli adolescenti, durante le fasi di crescita, l’apporto proteico deve essere adeguato per sostenere il loro sviluppo corporeo. Le raccomandazioni variano con l’età, suggerendo circa 0,95 grammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno per i bambini a partire dai 4 anni, e circa 0,85 gr/kg di peso corporeo/die per gli adolescenti tra i 14 e 18 anni d’età.
- Per le persone che seguono diete per la perdita di peso, le proteine giornaliere vengono spesso aumentate per preservare la massa muscolare mentre si riduce la massa grassa. Inoltre, gli alimenti proteici giocano un ruolo fondamentale nella sazietà e nel mantenimento del metabolismo basale. Studi, come quelli condotti da Bueno et al. (2013), hanno dimostrato che diete a basso contenuto di carboidrati e con apporto proteico adeguato, come la dieta chetogenica, sono efficaci per la perdita di peso senza effetti negativi sulla funzione renale in individui sani.
Queste sono solo indicazioni generali, in ogni individuo il fabbisogno peptidico cambia a seconda del proprio metabolismo, dello stile di vita, di eventuali patologie e degli obiettivi che persegue. Per essere sicuro di seguire un’alimentazione adatta alle tue esigenze, ricordati sempre di rivolgerti a un medico.
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