Dieta chetogenica e ciclo mestruale: un aiuto contro l’irregolarità

Cosa dicono gli esperti sul rapporto tra dieta chetogenica e ciclo mestruale?

È ormai ben noto quanto l’alimentazione giochi un ruolo fondamentale nella regolazione ormonale, e influenzi direttamente la produzione e l’equilibrio di estrogeni, progesterone e altri ormoni chiave. Di conseguenza, ciò che mangiamo può avere un impatto significativo sulla regolarità, sulla durata e sui sintomi del mestruo

Medici e professionisti hanno quindi cercato un regime nutrizionale che potesse avere un impatto positivo sulla salute delle donne. In questo contesto, la dieta chetogenica e il ciclo mestruale sono stati spesso messi in relazione, anche se con opinioni contrastanti: da un lato, questa strategia nutrizionale sembra aiutare molte donne a regolarizzare il ciclo, soprattutto in caso di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) e insulino-resistenza. Dall’altro, c’è chi afferma che una dieta low-carb possa causare irregolarità o addirittura amenorrea.

Ma qual è la verità? La dieta chetogenica può davvero aiutare a stabilizzare il ciclo mestruale o, al contrario, rischia di alterarlo? Approfondiamo insieme i suoi effetti sugli ormoni femminili e su come può influenzare la salute mestruale.

 

Ecco i benefici della dieta chetogenica sulla regolarità mestruale

Uno dei fattori più comuni che portano a un ciclo mestruale irregolare è l’insulino-resistenza, una condizione in cui il corpo fatica a utilizzare correttamente l’insulina, un ormone prodotto nel pancreas utile a stabilizzare la quantità di zuccheri circolanti nel sangue, e ne aumenta costantemente i livelli ematici. Ciò porta a squilibri ormonali che possono interferire con l’ovulazione, una situazione particolarmente frequente nelle donne in sovrappeso, diabetiche o con PCOS (sindrome dell’ovaio policistico), una particolare patologia caratterizzata da cicli irregolari, acne, crescita eccessiva di peli e difficoltà a dimagrire.

A seconda della malattia vi è uno specifico trattamento patologico, ma un supporto alla terapia in comune tra tutte queste affezioni è dato dall’alimentazione, in particolare dalla dieta chetogenica, un regime alimentare in cui i carboidrati vengono ridotti al minimo indispensabile e sostituiti dai grassi.

In questo modo, l’organismo crea un nuovo equilibrio metabolico che porta a:

• Migliorare la sensibilità insulinica. Eliminando gran parte dei carboidrati, la dieta chetogenica aiuta a ridurre la produzione di insulina e, quindi, a ristabilire un corretto equilibrio ormonale.
• Diminuire l’infiammazione sistemica. Lo stato infiammatorio cronico dell’organismo è un fattore che può alterare il ciclo mestruale e, grazie ai grassi sani e all’assenza di zuccheri raffinati, la dieta chetogenica aiuta a lenire questa condizione.
• Regolare la produzione di ormoni femminili. Durante la dieta chetogenica, l’organismo produce energia tramite un processo chiamato chetosi, il quale sembra favorire una migliore produzione di progesterone, un ormone fondamentale per un ciclo regolare e un’ovulazione sana.
• Supportare la perdita di peso. Nelle donne in sovrappeso, un calo di peso moderato (anche solo del 5-10%) può aiutare a regolarizzare il ciclo: la dieta chetogenica è nota per la sua capacità di favorire la perdita di grasso corporeo pur mantenendo una buona massa muscolare.

Per molte donne, questi benefici possono tradursi in cicli più regolari e meno sintomi premestruali. Tuttavia, questo non significa che la dieta chetogenica sia adatta a tutte.

 

Quando la dieta chetogenica può alterare il ciclo: attenzione agli effetti collaterali

Sebbene la dieta chetogenica e il ciclo mestruale possano essere strettamente legati in modo positivo, esistono anche situazioni in cui questo tipo di alimentazione può avere effetti indesiderati. Alcune donne, infatti, riportano cicli irregolari o addirittura amenorrea (assenza del ciclo mestruale) dopo aver iniziato la chetogenica.

Perché accade?

• La restrizione calorica è eccessiva. Se la dieta chetogenica viene seguita in modo troppo restrittivo, con un drastico taglio delle calorie, il corpo potrebbe percepire una condizione di “allarme” e ridurre la produzione di estrogeni, portando a irregolarità mestruali.
• La produzione di cortisolo è troppo alta. Una dieta chetogenica povera di micronutrienti o troppo rigida può aumentare i livelli di cortisolo (ormone dello stress), il che può interferire con l’ovulazione e il ciclo.
• Si tratta di un temporaneo adattamento ormonale. Quando si passa da un’alimentazione ricca di carboidrati a una dieta a basso contenuto di zuccheri, il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi. Durante questo periodo, alcune donne possono sperimentare cicli più lunghi o più brevi, che tendono, però, a stabilizzarsi nel tempo.

Sono, quindi, effetti collaterali dati da una dieta chetogenica mal pianificata, ma che sono evitabili seguendo alcuni accorgimenti:

• Assumere un apporto calorico adeguato. Dieta chetogenica non significa mangiare poco, ma scegliere i macronutrienti giusti: è importante includere grassi sani e proteine di qualità.
• Integrare con vitamine e sali minerali.  I micronutrienti come ferro, magnesio, zinco e vitamine sono fondamentali per la salute ormonale, e un’alimentazione ben bilanciata e completa aiuta a evitare carenze.
• Adottare un approccio personalizzato. Ogni corpo è diverso e ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto a un’altra. È importante, quindi, captare e interpretare correttamente i segnali che l’organismo invia e adattare l’alimentazione di conseguenza.
• Rivolgersi a dei professionisti. Studiare e stilare una corretta alimentazione non è né semplice né privo di rischi, perciò seguire diete preimpostate, come quelle che si trovano su riviste o blog e che promettono miracoli, può causare più danni che benefici. Se vuoi proteggere la tua salute, contatta un medico o un nutrizionista abilitato.

 

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